San Zeno

Capolavoro romanico per eccellenza, la Cattedrale di San Zeno è straordinariamente bella per le sue proporzioni perfette e il portale narrativo scolpito.
La chiesa del patrono di Verona, capolavoro romanico. La cattedrale di San Zeno riesce a colpire per le perfette proporzioni e per il portale istoriato. Chiesa simbolo della città è dedicata al santo patrono, San Zeno, il Vescovo Moro ( era originario dell’africa). Capolavoro del romanico in Italia, fu fondata da re Pipino o forse rifondata, tra l’VIII e il IX secolo, sulla tomba del patrono di Verona, attorno al quale si era sviluppato un culto con radici antiche. Le attuali strutture romaniche sono dovute principalmente alle modifiche attuate in seguito al terremoto del 1117. Solo l’abside, rifatto alla fine del XIV sec. presenta forme gotiche. La facciata in tufo è attraversata da una galleria di bifore in marmo rosso.

Al centro, un grande rosone dell’inizio del XIII sec, decorato da sei statue, nonché un portale con protiro, sostenuto da due leoni. L’arco è decorato con motivi animali e vegetali, con sculture di santi e raffigurazioni dei mesi. Nella lunetta è scolpito San Zeno. Ogni battente ligneo del portone è decorato con 24 formelle di bronzo, a rilievo: a sinistra, le storie del Nuovo Testamento e un mascherone, a destra, 18 Storie dell’Antico Testamento, 4 Storie di San Zeno, un San Michele e un altro mascherone. Ai lati del protiro, rilievi in pietra raffiguranti, a sinistra, le Storie della Genesi e la leggenda di Teodorico attirato all’inferno e a destra, scene di vita di Gesù e di duelli.

 

Al centro, un grande rosone dell’inizio del XIII sec, decorato da sei statue, nonché un portale con protiro, sostenuto da due leoni. L’arco è decorato con motivi animali e vegetali, con sculture di santi e raffigurazioni dei mesi. Nella lunetta è scolpito San Zeno. Ogni battente ligneo del portone è decorato con 24 formelle di bronzo, a rilievo: a sinistra, le storie del Nuovo Testamento e un mascherone, a destra, 18 Storie dell’Antico Testamento, 4 Storie di San Zeno, un San Michele e un altro mascherone. Ai lati del protiro, rilievi in pietra raffiguranti, a sinistra, le Storie della Genesi e la leggenda di Teodorico attirato all’inferno e a destra, scene di vita di Gesù e di duelli.

 

Le pareti laterali della basilica el’abside presentano il tipico rivestimento veronese di fasce alternate di tufo e cotto.
L’interno è formato da una croce latina a tre navate, divise da pilastri cruciformi, alternati a colonne con capitelli a motivi zoomorfi e capitelli corinzi provenienti da edifici romani. La chiesa è ricca di opere d’arte: vi si trovano opere pittoriche del XII, XIII e XIV sec, tra cui la famosa statua in marmo rosso di San Zen che Ride (che sorride).
L’opera più significativa è sicuramente il trittico di Andrea Mantegna, capolavoro della pittura rinascimentale dell’Italia Settentrionale, che ha come soggetto la Madonna con Bambino e santi; sottratto dai francesi nel 1797, fu recuperato più tardi, senza i dipinti della predella; gli attuali sono copie di Paolo Veronese. Sul lato destro della chiesa e non appoggiato a questa, il campanile, alto 72 metri.