Castelvecchio

Per sette secoli, l’elegante fortificazione è stata una sentinella sul fiume Adige.

Lasciando Piazza Bra, percorrendo via Roma, una delle passeggiate dello shopping di Verona, si raggiunge Castelvecchio, uno splendido Castello Scaligero commissionato da Cangrande Il e costruito tra il 1354 e il 1357 sulle fondamenta di una fortezza precedente. Questa era la residenza della signoria, ma serviva anche a difendere il loro regno.

 

È composto da due parti, una delle quali è separata da mura risalenti al 13 ° secolo, che vanta sette torri confinanti. L’altra parte, sul lato destro, costituisce il recinto del cortile principale, con la sua parata. Il lato sinistro era l’attuale dimora della famiglia regnante della Scala, con un cortile un po ‘più stretto e un doppio muro di cinta. Nel mezzo tra le due parti, c’è il talento! Torre del Mastio (1375), che conduce al ponte del castello, il Ponte Scaligero, che è uno dei siti più incantevoli del fiume Adige, un luogo di incontro perfettamente romantico per gli amanti.

Dopo la caduta del dominio della Scala, fu utilizzato come arsenale dai veneziani, la cui amata Repubblica, ospitò la loro accademia militare durante il 18 ° secolo. Successivamente, quando Verona fu governata dai francesi e poi dagli austriaci, fu utilizzata come caserma militare. Nel 1923, il castello subì radicali lavori di restauro, smantellandone il carattere militare. e nel 1928 divenne la sede di un museo, che porta il nome del castello: Castelvecchio, o Museo del Castelvecchio.

 

È stata sede di importanti eventi focali, ad esempio nel 1943 ospitò l’assemblea che diede vita alla Repubblica di Salò e, in seguito, fu il luogo in cui i fascisti annunciarono la pena di morte agli uomini che tentarono di deporre Mussolini, tra cui c’era Galeazzo Ciano (genero di Mussolini). Dopo essere stato danneggiato dalle bombe durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1957 il famoso architetto Carlo Scarpa e il direttore del museo, Licisco Magagnato, apportarono importanti modifiche per restare e riorganizzare il castello per utilizzarlo meglio come museo, il che ci porta fino alla versione odierna.